Citazioni Pratiche. Fornasetti a Palazzo Altemps

Fornasetti, Palazzo Altemps

è la mostra ospitata fino al 6 maggio 2018 al Museo di Palazzo Altemps, in occasione dei 20 anni di apertura al pubblico.

E’ un’esposizione articolata, curiosa, ironica a volte piacevolmente irriverente che racconta la storia dell’Atelier Fornasetti e del suo fondatore Pietro dagli anni trenta ad oggi.

 

La mostra, promossa dal Museo Nazionale Romano assieme ad Electa, è frutto della collaborazione tra Barnaba Fornasetti, Direttore artistico dell’Atelier omonimo, Valeria Manzi, consulente per i progetti culturali, Silvana Annicchiarico, Direttore del Triennale Design Museum, e Alessanda Capodiferro, Responsabile del Museo di Palazzo Altemps.

 

Fornasetti, azienda nota a livello internazionale per il design e la produzione di oggetti d’arredo realizzati artigianalmente, venne fondata a Milano negli anni cinquanta da Pietro Fornasetti, genio creativo e visionario del secolo scorso che spaziando dalla pittura alla scultura, dalla tipografia alla decorazione d’interni diede vita a più di tredicimila oggetti.

 

Il mondo di Fornasetti è colorato, onirico, spiritoso, popolato da gatti, scimmie, giocolieri, libri, volti e loro infiniti dettagli e variazioni.

Nel corso degli anni, Pietro ieri e il figlio Barnaba oggi, hanno mutuato, ricomponendoli in citazioni ironiche, frammenti dell’immaginario collettivo, dell’architettura e dell’arte antica fino a dare vita ad un vero e proprio linguaggio stilistico e visivo inconfondibile.

 

Nella mostra Citazioni Pratiche, più di ottocento oggetti dell’Atelier milanese e disegni di Pietro Fornasetti si confrontano e dialogano, per lo più ironicamente attraverso similitudini e a volte contrappunti, con la collezione permanente di opere d’arte e gli spazi di Palazzo Altemps, ieri dimora di famiglie aristocratiche romane e oggi  Museo dedicato al collezionismo antiquario.

 

L’incontro tra l’anima fornasettiana di tanti piccoli oggetti e la solennità delle sculture e delle architetture antiche del Palazzo da vita ad una vera e propria esperienza parallela di Museo, quasi sospesa in una quarta dimensione onirica e curiosa, che spogliando di austerità le opere e gli spazi antichi li riporta a noi più umani, familiari e meno severi.

 

La mostra ha un punto di partenza e uno di arrivo, ma non un percorso prestabilito, dando quindi al visitatore la libertà di scegliere la propria esperienza espositiva.

Si parte, infatti dal cortile centrale di Palazzo Altemps per poi esplorare i trentatré ambienti allestiti da Barnaba Fornasetti e Valeria Manzi e infine ritornare al cortile stesso.

 

Il visitatore passando da una stanza all’altra, scopre di volta in volta piccoli e grandi spazi scenici i cui protagonisti sono proprio gli oggetti surreali e inconfondibili di Fornasetti e i capolavori del passato, fino ad arrivare alla nuova ala del primo piano in cui sei ambienti, visitabili per la prima volta sono stati completamente allestiti con tavoli, tende, soprammobili, piatti e centinaia di altri oggetti dell’Atelier milanese. Il tutto a ricreare un ambiente intimo e ricco di stimoli visivi e di inviti a giocare con la fantasia.

 

E così, per citarne solo alcuni, si incontrano i gatti di porcellana colorata adagiati sulle rovine romane, i separè di Eva e Venere nella sala dedicata alla statua di Afrodite Cinidia di epoca romana, le videoproiezioni animate del “Fondo marino” che fanno da sfondo al busto di Polifemo, i piatti rotti nella sala Ares Ludovisi e Mattei, i vassoi dipinti con richiami all’arte greco-romana e barocca accanto a litografie antiche, un tronco femminile e un piede in ceramica nera inseriti accanto alle statue antiche di granito nero della sala d’Iseo e Serapeo ed infine riproduzioni alte più di sei metri dell’opera follia pratica a fare da sfondo alla statua del Galata morente.

 

Uniche guide e inusuali fili conduttori di questo percorso sono, da una parte, i portaombrelli di Fornasetti che rassicurano il visitatore con la loro costante presenza in ogni ambiente allestito e, dall’altra, i cartelli gialli con citazioni di Pietro Fornasetti, Gio Ponti, Philippe Starck e di altri importanti personaggi della cultura italiana e internazionale, che, stimolando l’immaginazione e l’intuizione del visitatore, lo conducono a profonde riflessioni pCitazioni Pratche. Fornasetti a Palazzo Altemps è la mostra ospitata fino al 6 maggio 2018 al Museo di Palazzo Altemps, in occasione dei 20 anni di apertura al pubblico.

E’ un’esposizione articolata, curiosa, ironica a volte piacevolmente irriverente che racconta la storia dell’Atelier Fornasetti e del suo fondatore Pietro dagli anni trenta ad oggi.

 

La mostra, promossa dal Museo Nazionale Romano assieme ad Electa, è frutto della collaborazione tra Barnaba Fornasetti, Direttore artistico dell’Atelier omonimo, Valeria Manzi, consulente per i progetti culturali, Silvana Annicchiarico, Direttore del Triennale Design Museum, e Alessanda Capodiferro, Responsabile del Museo di Palazzo Altemps.

 

Fornasetti, azienda nota a livello internazionale per il design e la produzione di oggetti d’arredo realizzati artigianalmente, venne fondata a Milano negli anni cinquanta da Pietro Fornasetti, genio creativo e visionario del secolo scorso che spaziando dalla pittura alla scultura, dalla tipografia alla decorazione d’interni diede vita a più di tredicimila oggetti.

 

Il mondo di Fornasetti è colorato, onirico, spiritoso, popolato da gatti, scimmie, giocolieri, libri, volti e loro infiniti dettagli e variazioni.

Nel corso degli anni, Pietro ieri e il figlio Barnaba oggi, hanno mutuato, ricomponendoli in citazioni ironiche, frammenti dell’immaginario collettivo, dell’architettura e dell’arte antica fino a dare vita ad un vero e proprio linguaggio stilistico e visivo inconfondibile.

 

Nella mostra Citazioni Pratiche, più di ottocento oggetti dell’Atelier milanese e disegni di Pietro Fornasetti si confrontano e dialogano, per lo più ironicamente attraverso similitudini e a volte contrappunti, con la collezione permanente di opere d’arte e gli spazi di Palazzo Altemps, ieri dimora di famiglie aristocratiche romane e oggi  Museo dedicato al collezionismo antiquario.

 

L’incontro tra l’anima fornasettiana di tanti piccoli oggetti e la solennità delle sculture e delle architetture antiche del Palazzo da vita ad una vera e propria esperienza parallela di Museo, quasi sospesa in una quarta dimensione onirica e curiosa, che spogliando di austerità le opere e gli spazi antichi li riporta a noi più umani, familiari e meno severi.

 

La mostra ha un punto di partenza e uno di arrivo, ma non un percorso prestabilito, dando quindi al visitatore la libertà di scegliere la propria esperienza espositiva.

Si parte, infatti dal cortile centrale di Palazzo Altemps per poi esplorare i trentatré ambienti allestiti da Barnaba Fornasetti e Valeria Manzi e infine ritornare al cortile stesso.

 

Il visitatore passando da una stanza all’altra, scopre di volta in volta piccoli e grandi spazi scenici i cui protagonisti sono proprio gli oggetti surreali e inconfondibili di Fornasetti e i capolavori del passato, fino ad arrivare alla nuova ala del primo piano in cui sei ambienti, visitabili per la prima volta sono stati completamente allestiti con tavoli, tende, soprammobili, piatti e centinaia di altri oggetti dell’Atelier milanese. Il tutto a ricreare un ambiente intimo e ricco di stimoli visivi e di inviti a giocare con la fantasia.

 

E così, per citarne solo alcuni, si incontrano i gatti di porcellana colorata adagiati sulle rovine romane, i separè di Eva e Venere nella sala dedicata alla statua di Afrodite Cinidia di epoca romana, le videoproiezioni animate del “Fondo marino” che fanno da sfondo al busto di Polifemo, i piatti rotti nella sala Ares Ludovisi e Mattei, i vassoi dipinti con richiami all’arte greco-romana e barocca accanto a litografie antiche, un tronco femminile e un piede in ceramica nera inseriti accanto alle statue antiche di granito nero della sala d’Iseo e Serapeo ed infine riproduzioni alte più di sei metri dell’opera follia pratica a fare da sfondo alla statua del Galata morente.

 

Uniche guide e inusuali fili conduttori di questo percorso sono, da una parte, i portaombrelli di Fornasetti che rassicurano il visitatore con la loro costante presenza in ogni ambiente allestito e, dall’altra, i cartelli gialli con citazioni di Pietro Fornasetti, Gio Ponti, Philippe Starck e di altri importanti personaggi della cultura italiana e internazionale, che, stimolando l’immaginazione e l’intuizione del visitatore, lo conducono a profonde riflessioni personali.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Elena Paloscia
Elena Paloscia
Storica dell'arte, giornalista, e critico d'arte cura mostre, libri d'arte e si occupa di progettazione e consulenza nel campo delle arti visive e delle arti applicate