Così è (se vi Pare) le ceramiche policrome di Bertozzi&Casoni in mostra da Anna Marra 

 

Così è (se vi pare), la straordinaria sintesi Pirandelliana di una sconcertante condizione esistenziale propria di una coscienza sempre meno collettiva e orientata alla relatività e all’individualismo, è stata emblematicamente scelta come titolo dell’ultima esposizione di Bertozzi&Casoni, curata da Lorenzo Respi, presso la Galleria Anna Marra Contemporanea, per ridefinire ancora una volta una realtà sfuggente in continua metamorfosi a partire dalla percezione di ciascuno di noi.

Riprodurre in ceramica ciò che solo apparentemente è un brano di realtà, ci proietta in una dimensione allegorica che proprio per lo scarto evidente tra ciò che viene rappresentato e ciò che sembra imitare, apre nuovi scenari in cui ciascuno è libero di riconoscere una propria realtà.

I due artisti, che da sempre lavorano sul tema dell’effimero, del consumismo sfrenato che produce rifiuti, della caducità del reale, si fanno interpreti anche attraverso la materia scelta, di una realtà fragile, fatta di scarti di cose dimenticate su cui, con occhio poetico e feroce al contempo, pongono l’accento, levigandola, rendendo lucenti e immortalando per sempre quegli scarti della società e costringendoci a guardare ciò che per assecondare il desiderio di oblio di una coscienza distratta dovrebbe invece deperire e sparire.

Composizione 14 (2009), La grande installazione che ci accoglie con armadietti di pronto soccorso semiaperti, mostra nell’insieme sullo sfondo un paesaggio invernale con cervi ma avvicinandosi, in ciascuno degli sportelli si possono cogliere residui di realtà, oggetti di scarto, blister di medicinali,  muffe, parti di favi delle api che instancabili produttrici come noi lasciano i propri residui.
Ogni elemento ha il proprio significato simbolico ma come sempre l’opera si presta ad essere interpretata da chi la osserva in base al proprio punto di vista alla propria cultura, non a caso anche gli armadietti stessi rappresentano di per sé una realtà frammentata, all’interno della quale ciascuno proietta il proprio sé e la propria esperienza.

Ma lo sguardo degli artisti si estende in modo forse ancor più esplicito al mondo della bellezza e dell’arte nell’opera Peggy e Yves (2018), una borsetta leggermente aperta a cui interno si vedono un paio di occhiali e sovrastata da splendide coloratissime farfalle monarca.
L’opera, omaggio a Yves Tanguy e a Peggy Guggenheim, al loro sodalizio privato e artistico, sembra ribadire forse la stretta relazione tra arte, vista, bellezza che, con la loro ineluttabile fragilità, condividono un destino effimero: un battito d’ali e poi la fine. Restano il colore e la struggente eleganza in una scultura di qualità tecnica altissima.

Sempre l’arte è oggetto dell’attenzione degli artisti, seppure in un discorso più ampio, sia nell’armadietto con il fauno, che nell’opera  Clay Island (2016) una piramide di scatolette di Merda d’artista di Manzoni, sempre riprodotte in ceramica, e strutturate non a caso in una forma che le eleva a immagine sacra, con un esplicito e ironico riferimento  al sistema stesso dell’arte.

La lucida e minuziosa rappresentazione offerta da Bertozzi&Casoni prosegue con le creazioni più recenti dedicate proprio ai rifiuti, Quel Che resta (2018) , Sul tavolino Roma, 2018, Vassoio con corno 2017, riproducono vassoi e tavolini con residui di ogni genere e vecchie riviste, tra cibo, gusci di uova, un corno,  oggetti inutilizzati e cestini ricolmi (Cestini della discordia 2018), tutti resi con un impressionante iperrealismo che ci cattura e ci costringe a fermarci sui dettagli con spirito analitico, quasi a soppesare e a valutare le conseguenze di un’incessante produzione di scarti che mettono a repentaglio l’equilibrio naturale.
Le chiocciole striscianti sui bordi dei cestini con il loro guscio spiraliforme, la cui valenza simbolica conduce ad una dimensione ulteriore, restano comunque emblema di un incedere lento che fa da monito e contraltare al consumismo più sfrenato.
Un’esposizione che è un invito a riflettere sulla relatività certamente, ma anche sull’antico tema della Vanitas.
Opere in cui la straordinaria perizia con cui viene lavorata la ceramica accentua ancor di più, se si presta attenzione,  il senso di precarietà e di caducità sia del reale che dell’oggetto stesso intrinsecamente fragile, che ne fornisce la sua rappresentazione.

 

periodo: 06/03/2018 – 07/04/2018
curatore: Lorenzo Respi
artista: Bertozzi&Casoni
presso: Galleria Anna Marra contemporanea

 

indirizzo
Via Sant’Angelo in Pescheria,32 Roma

telefono
+39 06 97612389

email
info@annamarracontemporanea.it

web
https://www.annamarracontemporanea.com

biglietti
ingresso gratuito

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Elena Paloscia
Elena Paloscia
Storica dell'arte, giornalista, e critico d'arte cura mostre, libri d'arte e si occupa di progettazione e consulenza nel campo delle arti visive e delle arti applicate